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 Dottrina valdese della liberta personale

La libertà individuale appare al protestante come un valore fondamentale. Nel protestantesimo non vi sono istituti come la "scomunica" oppure prescrizioni catechetiche di ordine etico. Questa libertà tuttavia implica che il singolo sia responsabile in modo personale della propria fede e del proprio comportamento sia nella società sia davanti a Dio. La libertà donataci in origine dal Dio di Gesù Cristo è un appello a riflettere ed a costruire le proprie convinzioni a partire dalle indicazioni e dalle possibilità offerte dalla Parola di Dio come contenuta nella Bibbia. In tutto il mondo i protestanti sostengono in maniera ferma il principio della separazione fra poteri pubblici e confessioni religiose e quello della neutralità dello stato in questioni legate alla religione.

#DIO  #ED  #Parola 
 Dottrina valdese della sola scrittura

Per i protestanti la SOLA autorità riconosciuta in materia di fede è la Bibbia. Essi non riconoscono dunque nessun magistero ecclesiastico come fonte ed interpretazione della rivelazione divina. Nella Bibbia gli ebrei, Popolo di Dio, e i cristiani, innestati sulla radice d'Israele sono insieme legati a Dio sino alla fine dell'era presente. L'attuale comprensione del contenuto della Scrittura deriva dagli sforzi di tutte le chiese cristiane, nel rispetto dei loro doni e delle loro diversità. La Bibbia non viene presa in senso letterale ma è interpretata secondo le più avanzate ed affidabili ricerche esegetiche e scientifiche su di essa, sempre alla luce e nell'attesa dell'azione dello Spirito santo in coloro che vi si accostano. Non è considerata dai protestanti come una somma di dogmi da imparare o come un codice morale da mandare a memoria. Piuttosto, essa è un nutrimento vivo, oggetto privilegiato ed infinitamente ricco di spunti di riflessione, fonte di preghiera e d'ispirazione per la vita di tutti i giorni. Essa è anche il centro delle pratiche spirituali del protestante, sia di quelle individuali (preghiera quotidiana, lettura e meditazione del testo scritturale) e comunitarie (culto, canto, studio biblico, seminari, ecc.).

#vivo  #DIO 
 Dottrina valdese della sola grazia

La grazia è l'amore gratuito, unilaterale ed originario di Dio per l'umanità. Fin dall'inizio della Riforma protestante, nel XVI secolo, i protestanti insistono in modo particolare su questo articolo di fede. In maniera indipendente dai propri meriti, l'essere umano è GIA' SALVATO malgrado la sua condizione di peccatore. Malgrado noi non siamo in grado di meritare alcunché da Dio a motivo della nostra situazione di totale miseria, non dobbiamo mettere in atto nessuna "pratica religiosa" per conquistarci l'amore, l'attenzione e la sua benevolenza. Questa fiducia assoluta in Dio solo rende gli uomini e le donne persone responsabili, adulte, libere da qualsiasi superstizione e mature. Proprio e soltanto perché sono amati, uomini e donne hanno ora la possibilità di amare il proprio prossimo. I protestanti cercano di fare il bene NON per acquisire dei meriti oppure per conquistarsi l'amore di Dio ma come risposta riconoscente per la salvezza data da Dio in Gesù Cristo soltanto. I protestanti non si rivolgono in preghiera ai morti e ritengono che essi siano già presso Dio: anche per questo - e perché non fondata sulla Scrittura - respingono la dottrina del Purgatorio, poiché la grazia sufficiente e perfetta di Dio ed il suo giudizio non ammettono soluzioni "intermedie". Non rendono dunque nemmeno il culto ai morti o ammettono loro funzioni d'intercessione e rifiutano, su base biblica, l'utilizzo di oggetti e paramenti ritenuti sacri, di reliquie, il culto delle immagini, delle statue, la pratica delle indulgenze e quanto ad essa collegabile. Non ammettono alcun tipo di culto a Maria, nostra sorella, né riconoscono quello dei santi o dei beati o possibilità da parte di qualsiasi creatura umana di facilitare, suscitare o mediare la grazia divina.

#DIO  #ED 
 Dottrina valdese del sacerdozio universale

Nella Chiesa universale cristiana, qualunque battezzato ha lo stesso rango, pastori e non pastori, comunemente detti “laici”, anche se nelle chiese riformate tutti sono laici. I pastori e le pastore - che possono sposarsi - non sono i membri di una categoria sacra "a parte", ma sono coloro la cui vocazione e la cui formazione teologica permettono di animare la comunità, di aiutarne la ricerca di fede e di sostenerla con cura nelle prove della vita. La fine di qualsivoglia classe sacerdotale dopo l'opera compiuta da Gesù Cristo fa sì che il cristiano non necessiti di un clero oppure di qualcuno che si attribuisca il potere di rimettergli le colpe o di mediare la grazia inarrestabile di Dio. Per questo il Protestantesimo ha abolito il codice di Diritto canonico e, più in generale, respinge le concezioni secondo le quali le chiese possono disporre di un ordinamento giuridico loro proprio, fatta salva la necessità laica di disporre di semplici e chiari regolamenti. Ciascuno è però responsabile in modo diretto ed immediato davanti al Dio della Grazia. La testimonianza di fede e l'impegno in questo mondo in cui Dio ci ha posti, sono un dovere di tutti i protestanti membri delle loro innumerevoli chiese sparse nel mondo secondo nomi ed organizzazioni differenti. I protestanti non possono ritenersi né migliori né più sapienti di altri loro fratelli e sorelle. Tuttavia, testimoniano con franchezza e gioia la Buona Novella che libera l’essere umano dalle proprie angosce e rende pronti a servire il prossimo. In altri termini, non sono in alcun modo degli eroi, eppure ritengono che la sovranità assoluta del Dio della Bibbia debba essere affermata nella vita profana e nel concreto operare in tutti gli ambiti di questo mondo.

#DIO  #cis