Per i protestanti la SOLA autorità riconosciuta in materia di fede è la Bibbia. Essi non riconoscono dunque nessun magistero ecclesiastico come fonte ed interpretazione della rivelazione divina. Nella Bibbia gli ebrei, Popolo di Dio, e i cristiani, innestati sulla radice d'Israele sono insieme legati a Dio sino alla fine dell'era presente. L'attuale comprensione del contenuto della Scrittura deriva dagli sforzi di tutte le chiese cristiane, nel rispetto dei loro doni e delle loro diversità. La Bibbia non viene presa in senso letterale ma è interpretata secondo le più avanzate ed affidabili ricerche esegetiche e scientifiche su di essa, sempre alla luce e nell'attesa dell'azione dello Spirito santo in coloro che vi si accostano. Non è considerata dai protestanti come una somma di dogmi da imparare o come un codice morale da mandare a memoria. Piuttosto, essa è un nutrimento vivo, oggetto privilegiato ed infinitamente ricco di spunti di riflessione, fonte di preghiera e d'ispirazione per la vita di tutti i giorni. Essa è anche il centro delle pratiche spirituali del protestante, sia di quelle individuali (preghiera quotidiana, lettura e meditazione del testo scritturale) e comunitarie (culto, canto, studio biblico, seminari, ecc.).



« Dottrina valdese della sola scrittura »


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