La Vena Ovvero L'oscuro Caso Del Professor Fazel

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 Sono convinto che, se vivrò...

Sono convinto che, se vivrò ancora a lungo, la catastrofe senile si consumerà anche per me e sarà nella forma di una disperata malinconia; per troppo tempo il mio demone prevalente è stato un desiderio inesauribile di superarmi, di non essere più quel me stesso che nonostante tutto continuo ad essere. Questo sentimento distruttivo non potrò sublimarlo ancora a lungo, sfuggirà al mio controllo e temo allora che si trasformerà in una sterminata nostalgia del nulla. Ed ecco il mio tipo umano. E il suo tipo psicologico, Lei lo conosce?”

#forma  #nulla  #ancora 
 Riti sciamanici in onore del dio mare

Con la luce che cadeva a perpendicolo sui loro corpi nudi e abbrunati dal sale e dal sole, sembrava che quei giovani fossero ritornati a una condizione primitiva, come cavernicoli o forse semidei, convenuti in quel luogo per compiere i loro riti sciamanici in onore del dio Mare.

#mares  #sole 
 Trascende e non discende e...

trascende e non discende e così sia (forse ora mi contraddico con la faccenda di prima, con quel ‘luce da luce’ del coro di Saint-Denis, ma fa lo stesso). Insomma, immagini di non poter contare

#SIA 
 La donna intanto voleva concludere...

La donna intanto voleva concludere degnamente il suo argomento:  “Che cosa credevamo di ottenere noi Occidentali con tutta la nostra libertà, tutto il nostro laicismo materialista? Hanno preso le nostre tecnologie e ce le hanno rivoltate contro dopo averle impastate con il lievito di una spiritualità quasi ancora medievale ma forte e vitale. Sono in guerra con noi, noi i buoni, dico, quelli che credevano di passarla liscia somministrando la sbobba della Civiltà. Ma, come vede, non è andata affatto così. Ce ne accorgiamo solo ora che viviamo assillati notte e giorno da un nemico invisibile, imprevedibile, vorace di morte, la nostra e la sua. E ora, queste molecole di terrore, come virus impazziti e irriconoscenti, virus che noi stessi abbiamo scatenato, si agitano oscuramente nei gangli vitali del nostro organismo alla ricerca dell’identità perduta.  È solo la loro violenza divina che ci tiene vivi, sennò saremmo già morti dentro, dimentichi di ciò che siamo! ”

#OS 
 Professore, che questa improvvisa e...

Professore, che questa improvvisa e sconcertante disponibilità serve solo a nascondere la verità, e cioè che il Vaticano vuol sopravvivere ad ogni costo, malgrado si sia ormai suicidato, ridotto com’è ad una latrina intonacata, ad un involucro vuoto, senza più un alito di spirito? Altro che la ‘Chiesa pneumatica’ del pastore tedesco che precedette l’attuale peon latinoamericano!

#Spirito  #solo 
 F. taceva ma la sua...

F. taceva ma la sua mente ripeteva come un mantra: “Le piacevo … Ciò è ben strano. Parla di me, anche se non riesco a riconoscermi. Che cosa ne è stato del mio antico io in tutti questi anni? Come ho fatto a perderlo di vista, al punto da non riuscire più a riconoscerlo?” In realtà, che la sua mente avesse perso contatto con il suo sé del passato, non lo stupiva più di tanto: F. era fin troppo consapevole di appartenere al Tempo. Tuttavia, ogni volta che avvertiva su di sé la potenza del suo influsso, ne rimaneva sempre affascinato, colpito dagli effetti entropici che esso aveva sulla percezione dell’esistenza: il Tempo dà tempo ma lo centellina con precisione matematica, istante dopo istante, sbriciolando il nostro io in un pulviscolo di schegge al tal punto minute, da non poterne più scorgere il nesso d’insieme, da non mostrare con il presente il più infimo legame di durée.

#minutes  #Suo  #SU  #Io  #vistas 
 “insomma, dopo la fuga religiosa,...

“Insomma, dopo la fuga religiosa, una pausa estetica prima del ritorno alla mediocre vita etica, al normale susseguirsi delle ore del giorno, rispondendo al gravoso peso del dovere, come Lei dice. Ho capito bene? Tornare alla mediocrità per dovere, Lei dice. Io direi invece, per viltà, per accidia, per un dubbio mortale riguardo al suo genio personale, semmai ne ha mai avuto alcuno. Per questa meschinità o e non per dovere etico Lei ha scelto di ricacciarsi a testa bassa in quella che Lei credeva essere l’aurea medietas della bella vita etica, mentre era soltanto la vile mediocritas della vita di tutti e di nessuno.”

#untagged 
 Già in passato f. era...

Già in passato F. era spesso tormentato da improvvisi cedimenti della spinta vitale che, senza un chiaro perché, gli impedivano di riconciliarsi con la vita. Ma ora, con la comparsa dei primi degradanti segnali di senescenza, le impennate di disgusto si erano accentuate e si ripetevano con un’ossessiva regolarità fino a renderlo intrattabile. Certo, di suo, F. non era una natura insocievole; non rifiutava mai la compagnia, ma raramente la cercava o gli riusciva di mettere gli altri a proprio agio. Mancava in lui quella vernice mondana, quell’alchimia di toni brillanti e di cinismo, di affabilità e di distacco elegante, di certezze e di adattabilità di modi che invita a godere la vita, come fosse una festa perpetua e spensierata; insomma, una sorta di capacità di resilienza alle pressioni della vita sociale che permette di levigare le eventuali divergenze e però rimanere fedeli alle proprie convinzioni e alla propria costituzione caratteriale. Ebbene, attitudini mondane e salottiere come queste, F. non le aveva mai possedute, neppure all’epoca delle sue frequentazioni dei locali allora alla moda nella cerchia degli intellettuali parigini di sinistra, là dove gli capitò di conoscere quello che ai suoi occhi rappresentava il perfetto uomo di mondo: Stephanos Bonneau o Stephan, come preferiva farsi chiamare questo splendido animale da società.

#OS  #Suo 
 Il sentimento religioso è essenzialmente...

Il sentimento religioso è essenzialmente desiderio di immortalità; e la coscienza della morte non l’hanno certamente inventata i preti! E’ appunto da quest’inquietudine che nasce l’idea di Dio. Io credo che non si possa in alcun modo sottovalutare il valore che le convinzioni religiose, qualsiasi convinzione religiosa, anche quella dei nostri terroristi suicidi, hanno per lo spirito umano. E comunque, non crede anche Lei che la sola e semplice presenza dell’idea di Dio nello spirito dell’uomo sia già un segno certo della sua grandezza, di una partecipazione alla natura divina?”

#DIO  #Hanno  #DELLA 
 “non capisco, signora, come possiate...

“Non capisco, Signora, come possiate vedere in me un uomo di fede.  È vero, vi parlavo di teologia ma non di fede. Io non so che cosa sia la fede, io non ho mai avuto fede, soprattutto nella fede degli altri. Non ho mai chinato il capo davanti ad un altare senza trarre un enorme disgusto di me stesso.” (Ma poi di colpo si ricordò di quand’era un bambino impaurito e non trovava pace la notte e si svegliava affannato perché non aveva terminato la lunga sequela di preghiere che la nonna materna, un’italiana cattolica, gli aveva insegnato a recitare prima di addormentarsi, in silenzio, dentro la sua anima, di nascosto dal padre, ebreo, ateo e socialista; ma che colpa ne aveva il piccolo F.? era proprio questa litania interiore che lo trascinava nel sonno, senza che riuscisse a completarla).

#Vero  #Fede 
 «quanto più la mia vita...

«Quanto più la mia vita viene spiegata sulla base di qualcosa che è già nei miei cromosomi, di qualcosa che i miei genitori hanno fatto o hanno omesso di fare e alla luce dei miei primi anni di vita ormai lontani, tanto più la mia biografia sarà la storia di una vittima. La vita che io vivo sarà la sceneggiatura scritta dal mio codice genetico, dall’eredità ancestrale, da accadimenti traumatici, da comportamenti inconsapevoli dei miei genitori, da incidenti stradali. » J. Hillman, Il codice dell’anima

#base  #anni  #Io 
 Dal sogno alla veglia e ritorno

Come tutti quelli che sognano e ricordano i loro sogni, anche F. era spesso rimasto interdetto davanti a quella opacità,  quel mutismo da mimi che, in genere, le immagini oniriche oppongono ai nostri tentativi di comprenderle. Ma tale mutismo dei sogni, pensò F., è forse solo l’effetto di una sordità che affligge la mente nei confronti  del linguaggio simbolico, soprattutto quando essa ritorna allo stato di veglia. Non vi sarebbe perciò un’insuperabile discontinuità o incomunicabilità di piani della nostra psiche. In effetti, come questa sconvolgente esperienza sembrava indicare a F., sussisteva una profonda continuità dell’animo umano e una pervietà che ne metteva internamente in comunicazione le due dimensioni, quella conscia e quella inconscia. L’immagine onirica aveva oscuramente anticipato l’immagine simbolica, la quale, a sua volta, per una felice casualità, nello stato di veglia aveva dato il via alla decifrazione del senso del sogno. Dunque, dal sogno alla veglia e ritorno. D’altra parte, era anche vero che la luce chiarificatrice dell’immagine simbolica, come la luce della luna quella del sole, non emanava direttamente da essa ma rifletteva ancora, a ritroso, la memoria dell’esperienza del sogno. Dunque, dalla veglia al sogno e ritorno, uno stretto intreccio tra capacità interpretativa della memoria cosciente e l’allusività simbolica della memoria incosciente. Ecco allora quella che F. definiva una consequentia davvero mirabilis della nostra vita psichica: si può risalire la via degli inferi solo percorrendola in direzione contraria, come via che vi discende.

#sole  #ancora 
 Chi era il professor fazel?...

chi era il professor Fazel? che significato ha avuto per lui il tragico destino al quale egli è andato incontro? Si tratta forse di un uomo che amava profondamente la vita, un condannato a morte, una vittima recalcitrante; oppure del suo esatto contrario, un uomo che per odio alla vita si è dato la morte in modo tortuoso ma del tutto premeditato e volontario, insomma una specie di suicida - oso appena pronunciare il termine - “metafisico”, alla Kirillov, per intenderci? Oppure ancora, un uomo in disaccordo con se stesso, la contraddizione dell’uno e dell’altro insieme? Senza molta convinzione, propendo per quest’ultima soluzione. A mio modo di vedere, si tratta di una personalità dalla natura instabile, non ben equilibrata, che certamente sapeva riconoscere l’insensatezza del mondo, ma poi non ha avuto la coerenza o il coraggio di fermarsi di fronte al silenzio della ragione (il vero Mistico!) e riconoscere che, come dice bene il filosofo, “questo mondo è tutto ciò che si può dire ed è tutto il possibile”. In preda alla disperazione ma dotato di fervida immaginazione, il professor Fazel ha cercato vane scappatoie nella sfera dell’irrazionale, in ciò che trascende l’umano, e perciò nell’impossibile, elaborando una sorta di personale misticismo di ascendenza neopagana.

#possibile  #ancora  #termine 
 Fu allora che, poco prima...

Fu allora che, poco prima che la donna rompesse il silenzio, F. comprese quanto gli era accaduto. Come in quell’antico romanzo celtico, la giovane e gentile Signora l’aveva braccato come il levriero la lepre, e quando aveva cercato di sfuggirle trasformandosi in un pesce guizzante, Lei a sua volta si era fatta lontra; ed quando ancora lui si era librato in volo come un’allodola, Lei ancora si era mutata in falco; spaurito, si era fatto piccolo piccolo come un chicco di grano, ma Lei era già diventata la gallina che lo aveva trovato e quindi ingoiato. Ma solo per riprenderlo nel suo caldo ventre, come la Grande Madre, e partorirlo una volta ancora, trasfigurato a se stesso e nella sua anima.

#Leu  #ancora  #solo 
 “vede, signora, il mio vero...

“Vede, Signora, il mio vero talento è quello di saper mettere nella giusta luce idee, cose, persone. Un po’ come Turner, forse, il cui talento pittorico era essenzialmente quello di saper far emergere dalla giusta luce le forme e i colori. In effetti, non creo nulla ma so provocare una sorta di reazione luminescente negli spiriti creativi. So rischiarare il mondo con una luce particolare che ne esalta la polivalenza di senso. Come un fotografo che sa magnificare la bellezza dei visi e dei corpi illuminandoli dalla giusta angolatura prospettica, con tutta la sua sapienza delle luci, delle ombre e dei colori.”

#Senso  #Turner 
 Ecco che cosa f. non...

Ecco che cosa F. non si stancava mai di guardare e riguardare della vita: quella varietà umana che aveva incontrato e ancora incontrava sulla sua via, quel sovrapporsi di occasioni colte o mancate e di scelte per il sì o per il no che rendevano singolari e imprevedibili le traiettorie di esistenza di tutte queste donne e questi uomini. Era questa la pienezza di umori che F. non aveva mai cessato di apprezzare della vita: una rete intricata di variabili che nessuno schema logico riuscirebbe mai a riassorbire in formule ricorsive e omogenee. È vero, nessuno si può vantare di essere padrone in casa propria, pieno signore del suo intendere e del suo volere; le correnti che muovono il mondo, ci spingono di qua e di là, come gusci di noce in un mare in tempesta; ma proprio questa vena di caos che le scorre dentro, toglie alla vita ogni pretesa di essere in tutto o in parte tracciata secondo direzioni predeterminate. E poiché differenze e variazioni si sprecano nella vita concreta, la logica, la metafisica ed soprattutto un certo tipo di determinismo scientifico, nella loro ingegnosità, risultano del tutto impotenti di fronte alla irriducibile singolarità dei caratteri umani.

#Vero