“Non capisco, Signora, come possiate vedere in me un uomo di fede. È vero, vi parlavo di teologia ma non di fede. Io non so che cosa sia la fede, io non ho mai avuto fede, soprattutto nella fede degli altri. Non ho mai chinato il capo davanti ad un altare senza trarre un enorme disgusto di me stesso.” (Ma poi di colpo si ricordò di quand’era un bambino impaurito e non trovava pace la notte e si svegliava affannato perché non aveva terminato la lunga sequela di preghiere che la nonna materna, un’italiana cattolica, gli aveva insegnato a recitare prima di addormentarsi, in silenzio, dentro la sua anima, di nascosto dal padre, ebreo, ateo e socialista; ma che colpa ne aveva il piccolo F.? era proprio questa litania interiore che lo trascinava nel sonno, senza che riuscisse a completarla).