...soffermiamoci però ancora un momento sull’assurda lista di dottrine che la Chiesa impone tuttora ai suoi fedeli di credere, affinché essi possano dirsi Cattolici. Benché pochi l’abbiano mai vista per intero, un’esemplificazione autentica è stata fatta nel 1998 dal cardinale Ratzinger, pur «senza alcuna intenzione di esaustività o completezza»:
"I diversi dogmi cristologici e mariani; la dottrina dell’istituzione dei sacramenti da parte di Cristo e la loro efficacia quanto alla grazia; la dottrina della presenza reale e sostanziale di Cristo nell’Eucarestia e la natura sacrificale della celebrazione eucaristica; la fondazione della Chiesa per volontà di Cristo; la dottrina sul primato e sull’infallibilità del Romano Pontefice; la dottrina sull’esistenza del peccato originale; la dottrina sull’immortalità dell’anima spirituale e sulla retribuzione immediata dopo la morte; l’assenza di errore nei testi sacri ispirati; la dottrina circa la grave immoralità dell’uccisione diretta e volontaria di un essere umano innocente."
A parte l’ultimo punto, sul quale naturalmente la pratica del Cristianesimo ha ben poco da insegnare, la lista brilla per il suo totale e assoluto anacronismo. In un mondo tecnologico e in un’èra scientifica, in cui una comunità transnazionale di ricercatori seri e colti si danna l’anima per cercare risposte concrete e precise a domande sensate e profonde sull’universo, sulla vita e sull’uomo, la Chiesa non trova infatti di meglio che riproporre in maniera immutata e immutabile le sue favole mediorientali e le sue formule scolastiche, ottusamente chiuse a tutto ciò che il pensiero ha prodotto di buono tra i giubilei del 1600 e del 2000: cioè tra il rogo di Giordano Bruno e la sequenziazione del Genoma Umano.