Sono gli italiani - insieme agli spagnoli - i cittadini con le competenze alfabetiche più basse. A rivelarlo il primo studio Ocse sulle capacità degli adulti – alfabetizzazione, far di conto, problem-solving - condotto in 24 paesi coinvolgendo i cittadini tra i 16-65 anni.
Lo studio analizza il livello di alfabetizzazione, le competenze di calcolo e la capacità degli adulti nella risoluzione dei problemi, con l’obiettivo di comprendere i loro effetti sulla qualità della vita nel XXI secolo. Secondo l’Ocse gli adulti con un livello basso di competenze rischiano di non trovare lavoro e di avere più problemi di salute rispetto agli adulti con un livello alto di competenze.
Per quanto riguarda le capacità espressive e linguistiche l’Italia (27,7%), insieme alla Spagna (27,5%), è agli ultimi posti della classica. Un italiano su cinque, infatti, ha problemi di lettura, mentre in Giappone e Finlandia il rapporto scende ad 1 su 20 e 1 su 10. Secondo il rapporto il livello di alfabetizzazione di uno studente giapponese delle scuole superiori è pari a quello di uno studente universitario italiano.
Gli italiani (31,7%) sono gli ultimi della classe anche nel ‘far di conto’, insieme a spagnoli (30,6%) e statunitensi (28,7%), mentre i primi della classe sono giapponesi (8,2%), finlandesi (12,8%) e cechi (12,8%).
Tra le competenze analizzate dall’Ocse ci sono anche quelle informatiche. Su questo fronte l’Italia (24,4%) è tra i paesi Ocse con il più basso livello di competenze informatiche. Un italiano su quattro, infatti, non ha le conoscenze informatiche di base, mentre nei Paesi Bassi, Norvegia e Svezia il rapporto scende a 1 su 14.