L’esperienza infantile dei maschi italiani nati negli anni ’80 può essere ripartita in tre grandi insiemi: i bambini a cui era permesso guardare Ken Il Guerriero, quelli a cui era vietato dai genitori e quelli che trovavano comunque un modo per. Per quanto mi riguarda, li ho frequentati tutti e tre. Mia madre era infatti contraria all’idea di lasciarmi venti minuti davanti al menù a base di calotte craniche esplose, membra roteanti e corpi affettati spadellato quotidianamente dal cartone ma, dato che coglievo ogni occasione per eludere il veto – a casa di un amico con una famiglia un po’ distratta o di una nonna molto ipovedente – dopo un paio d’anni dovette cedere alla mia ostinazione da carbonaro.