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 Il difetto fondamentale dei critici della religione

Un secolo fa, Gilbert Keith Chesterton denunciò chiaramente il difetto fondamentale dei critici della religione: “Uomini che cominciano combattendo la chiesa per amore della libertà e dell’umanità finiscono per rinunciare alla libertà e all’umanità pur di poter combattere la chiesa… I laici non hanno distrutto la spiritualità, ma la laicità, se questo può essere loro di qualche conforto”. Non potremmo dire la stessa cosa dei paladini della religione? Quanti fanatici difensori della fede hanno cominciato attaccando ferocemente la cultura laica contemporanea e poi hanno finito per rinunciare a qualsiasi esperienza religiosa significativa? Allo stesso modo, molti guerrieri del liberalismo sono così ansiosi di combattere il fondamentalismo antidemocratico da finire per rinunciare alla libertà e alla democrazia pur di sconfiggere il terrorismo. Se i “terroristi” sono pronti a distruggere questo mondo per amore dell’altro mondo, i nostri guerrieri sono pronti a distruggere la loro democrazia in nome dell’odio per l’altro musulmano.

#FA  #Mondo 
 Un antisemitismo ragionevole

Il meccanismo di questa neutralizzazione è stato ben espresso nel 1938 da Robert Brasillach, l’intellettuale fascista francese giustiziato nel 1945, che si considerava un antisemita “moderato” e aveva inventato la formula dell’antisemitismo ragionevole. “Ci concediamo di applaudire i film di Charlie Chaplin, che è mezzo ebreo; di ammirare Proust, anche lui per metà ebreo; di osannare il violinista ebreo Yehudi Menuhin; e alla radio sentiamo la voce di Hitler grazie all’invenzione di un altro ebreo, Heinrich Hertz… Non vogliamo uccidere nessuno, non vogliamo organizzare nessun pogrom. Ma pensiamo anche che il modo migliore per evitare i comportamenti antisemiti istintivi che sono sempre imprevedibili sia incoraggiare un antisemitismo ragionevole”. Non è forse l’atteggiamento che hanno oggi i nostri governi nei confronti della “minaccia dell’immigrazione”? Dopo aver giustamente respinto il razzismo populista “irragionevole” e inaccettabile per i nostri standard democratici, avallano misure di protezione “ragionevolmente” razziste o, come ci dicono i Brasillach di oggi, alcuni dei quali sono addirittura socialdemocratici: “Ci concediamo di applaudire gli sportivi africani o dell’est europeo, i medici asiatici, i programmatori di software indiani. Non vogliamo uccidere nessuno, non vogliamo organizzare nessun pogrom. Ma pensiamo anche che il modo migliore per evitare i comportamenti violenti contro gli immigrati che sono sempre imprevedibili sia introdurre misure di protezione ragionevoli”. Questa disintossicazione del Prossimo è un chiaro passaggio dalla barbarie pura e semplice alla barbarie dal volto umano. È un ritorno indietro dall’amore cristiano per il prossimo al paganesimo della tribù (greci, romani…) che difende i propri privilegi rispetto ai barbari. Anche se mascherata da difesa dei valori cristiani, costituisce la più grande minaccia per l’identità cristiana.

#oggi  #Luis 
 I migliori hanno mollato

I critici di questa ondata di sentimenti contro gli immigrati di solito si limitano a celebrare l’infinito rituale di confessare i peccati dell’Europa, ad accettare umilmente i limiti della sua identità e ad esaltare la ricchezza di altre culture. I famosi versi di William Butler Yeats nella poesia Il secondo avvento, sembrano rendere perfettamente la situazione di oggi: “I migliori hanno perso ogni convinzione, e i peggiori si gonfiano d’ardore appassionato”. È un’ottima descrizione dell’attuale divisione tra liberali anemici e fondamentalisti appassionati, sia musulmani che cristiani. “I migliori” non sono più capaci di impegnarsi fino in fondo, mentre “i peggiori” sono impegnati nel loro fanatismo razzista, religioso e sessista. Come uscire da questo impasse?

#culture  #Fondo  #oggi  #Fino  #DELLA