Nei gruppi Neopagani moderni, e in modo particolare negli ambienti Wiccan, la cerimonia è stata reinterpretata diventando l’abituale rito d’unione, sia di prova che permanente.
Attualmente l’handfasting viene praticato dalla maggior parte dei neopagani. L’unione può durare per "un anno ed un giorno", per tutta la vita o "per tutta l’eternità", estendendosi, secondo tali, anche dopo la vita, infatti esso spesso rappresenta l’unione dell’anima, piuttosto che quella fisica, e dunque nel successivo ciclo di reincarnazione i due, dovrebbero incontrarsi nuovamente e ricongiungersi. L’handfasting è comunque un rito non riconosciuto legalmente nella maggior parte degli stati, come per esempio in Italia, ma se l’officiante è anche un'autorità giuridica l’unione può essere riconosciuta dallo stato. Gli sposi inoltre spesso, dopo aver celebrato il rito religioso, decidono di legalizzarlo sposandosi giuridicamente. L’Handfasting, essendo un rito Wiccan o più genericamente neopagano, contempla la possibilità dell’unione di due persone dello stesso sesso. La Wicca si caratterizza infatti per una totale apertura verso l’amore omosessuale, ritenuto pari a quello eterosessuale. Il riconoscimento resta non legale nella maggior parte degli stati, allo stesso modo in cui non lo è quello eterosessuale.
Le coven possono optare per l’utilizzo di cerimonie storicamente attendibili dell’handfasting mentre altri utilizzano solamente l’idea base di handfasting creando una cerimonia nuova e del tutto personale.
Come nella maggior parte dei rituali neopagani, non vi è una forma rituale universalmente riconosciuta e gli elementi inclusi nella cerimonia dipendono dalle credenze e dalla volontà della coppia. In casi in cui la coppia appartenga ad un particolare ramo della wicca o ad una particolate tradizione culturale, può esservi una specifica forma del rituale.