Se il cittadino campano non fosse costretto ad aspettare mesi, a volte anni, per una visita specialistica e a pagare una cospicua accise sulla benzina per tentare di ripianare un buco planetario in cambio di servizi modesti, la storia sulla gestione della sanità in Campania potrebbe entrare a pieno titolo nei testi di una commedia dell’assurdo e, invece, va ad ingrassare il voluminoso libro sui paradossi italiani. Ed è paradossale la vicenda dell’unico dirigente medico che è stato licenziato per aver fatto risparmiare all’Asl Napoli 1 ben 2,5 milioni di euro. Chi, invece, in questi anni ha sperperato viene premiato. E così accade che il governatore Antonio Bassolino, capo della giunta che ha generato un disavanzo non coperto per il 2008 a 237 milioni e una mancata copertura di 881 milioni per il 2009, venga designato dal governo (ministri Sacconi e Tremonti) come commissario straordinario. Un meccanismo di risoluzione dei problemi che ricorda terribilmente la recente (e non ancora del tutto superata) emergenza rifiuti.