Dunque i fan da Oh io adoro Zappa! sono avvisati: capendo quel che dice nelle canzoni forse lo adoreranno un po’ meno. I suoi strali colpiscono infatti quella gente “di plastica” (di volta in volta freak, hippy, punk, colletti bianchi, cocainomani, femministe, discotecari, avvocati), ossessionata dal partecipare allo spettacolo omologandosi alla nuova moda, come tanti oggetti di consumo. Ma anche quell’ipocrisia borghese e “per bene”, considerata da Zappa un autoimposto controllo poliziesco della mente. Evitare i pensieri è la peggiore censura mai apparsa sulla terra, in quanto agisce dentro la testa delle persone come un avamposto, senza più bisogno di controllori (Who Are The Brain Police?).